venerdì 3 dicembre 2010

Un Paese, due presidenti

Dopo che il rappresentante speciale dell'Onu in Costa d'Avorio ha rigettato la decisione del Consiglio Costituzionale di assegnare la vittoria delle elezioni a Gbagbo, i consiglieri diplomatici del presidente uscente minacciano di espellere i rappresentanti delle Nazioni Unite.
Sono accusati di essersi messi al di sopra del Consiglio Costituzionale e di essere "agenti di destabilizzazione che incoraggiano alla violenza e non agenti di pace" (Alcide Djédjé, consigliere di Gbagbo).
Le accuse, dopo che l'Onu ha sostenuto la conclusione cui era giunta la Commissione Elettorale Indipendente e che dava invece vincente l'oppositore Ouattara: "Anche accogliendo tutti i ricorsi presentati dalla Maggioranza Presidenziale contro i presunti brogli, Ouattara resta in vantaggio". A quel punto il canale televisivo pubblico (l'unico che si può ancora vedere perché gli altri sono oscurati) ha iniziato a martellare sul tema delle ingerenze degli europei ex-colonialisti nella politica interna del Paese.
Per le strade della capitale Abidjan, nei quartieri che appoggiano Ouattara, i giovani hanno fatto barricate e incendiato pneumatici e così pure a Bouakè, capitale del Nord ex ribelle e bastione dell'opposizione. Mentre negli altri quartieri, abitati dai partigiani di Gbagbo, la gente gridava: "On s'en fout de l'ONU, on s'en fout des Blancs" ("Ce ne fottiamo dell'Onu, ce ne fottiamo dei bianchi").
Lo scattare del copri-fuoco ha disperso le manifestazioni.
Intanto è intervenuto anche il presidente Obama, che qui è un mito tanto quanto Drogba, "felicitandosi" con Ouattara per l'elezione e chiedendo a Gbagbo di "inchinarsi" al verdetto delle urne.
Difficile prevedere se questi gli darà ascolto; quel che è certo è che in Costa d'Avorio si stanno riaccendendo i fuochi nazionalisti e anti-occidentali che nel 2004 provocarono scontri tra esercito ivoriano e il contingente della missione francese Lyocorn, e la fuga precipitosa di novemila espatriati dell'ex-colonia.
"Putain, la Cote d'Ivoire... djo... un pays, deux presidents... djo..." è stato il commento di Yakou.

1 commento:

  1. Ciao Frani!

    Come reduce anch'io della Côte d'Ivoire e essendo un blogger anch'io, Mattia mi ha segnalato questa tua bella iniziativa. La seguiró. Se vuoi seguire il mio blog:
    radiokabul.blogspot.com
    Ciao dall'aeroporto di Dubai. In bocca al lupo e crepi il ciccione di abidjan.

    RispondiElimina