domenica 5 dicembre 2010

Come sopravvivere a un colpo di stato

Non vorrei che leggendo questo post pensaste che siamo un branco di fancazzisti incoscienti. Il fatto è che da una settimana ormai siamo chiusi in casa, salvo qualche fugace missione in città per fare la spesa.
Per il resto ciondoliamo per casa, afflitti da un’inspiegabile letargia, da cui ci risolleviamo solo all’annuncio di notizie. Queste arrivano sempre quando ormai inizi a pensare che tutto rimarrà sospeso nell’incertezza per sempre. E di solito sono comunque destabilizzanti per il nostro equilibrio psico-emotivo.
Quindi vaghiamo tra un sito e l’altro, tra un canale televisivo e l’altro (almeno finché erano disponibili), tra una casa e l’altra (la nostra e quella dei vicini), tra un telefonino e l’altro (Tizio – dell’altra Ong italiana che opera qui a Bassam – un toscanaccio sanguigno e un po’ esagitato per il quale non esistono mezze misure, per cui quando chiama è sempre per annunciare catastrofi imminenti, tipo: “Gbagbo ha preso l’aeroporto” e poi è “solo” che hanno chiuso le frontiere, in un crescendo parossistico che ci fa temere per la sua salute – solo una volta era tranquillo e lucido al che abbiamo concluso che la moglie gli aveva messo dei tranquillanti nella cena; il nostro uomo nel PDCI, più misurato e inguaribilmente ottimista che prospetta sempre soluzioni ragionevoli e rassicuranti che non trovano mai conferma; qualche amico italiano che lavora nelle agenzie internazionali e ci racconta ciò che vede nelle strade di Abidjan; e l’ambasciata italiana. L’abbiamo chiamata dopo che Gbagbo si era fatto eleggere presidente, aveva chiuso le frontiere, oscurato i media e prorogato il coprifuoco. Loro ci hanno assicurato che non si trattava di un colpo di stato e ci hanno detto di stare tranquilli fino a nuovo ordine. Abbiamo finora atteso invano una telefonata in cui ci dicessero che ora potevamo iniziare a preoccuparci. Quindi non li abbiamo più chiamati).
Quando non ne possiamo più di questo “aspettando Godot”, cerchiamo delle alternative: Leo si guarda un film; io inizio ad affettare verdure senza sapere che piatto cucinerò, così per rilassarmi; Lina fa stretching contro il mal di schiena; Caio sprofonda in un sudoku o propone di iniziare a preparare qualcosa da bere (se sono passate le quattro del pomeriggio); Mina, con battaglie alla pistola d’acqua, intrattiene Ercolino (il suo pupazzo di pezza), Dado e Marysol (che si lascia molto coinvolgere dagli avvenimenti politici pur senza farsi spaventare, ma si annoia perché da una settimana la scuola è chiusa, motivo per cui ci stiamo dando anche al bricolage – con un rotolo di carta igienica abbiamo costruito un porcellino in cui mettere le monetine che le do quando mi aiuta a fare i mestieri in casa -, al giardinaggio – abbiamo piantato un piccolo orticello -, all’auto-produzione – abbiamo fabbricato sapone liquido e, oggi, il pane che non siamo riusciti a comprare perché in Bassam i sostenitori di Ouattara hanno innalzato barricate per “chiudere” la città, un morto. Almeno se qualcuno ci attacca gli posso tirare una pagnotta, visto che sono venute “de coccio”).
Poi verso le cinque è l’ora della partita di calcio, a cui partecipano tutti entusiasticamente.
Ma è nelle serate a tema che diamo il meglio di noi. Non sono mai programmate: vengono da sole.
Per esempio, la sera del faccia-a-faccia, Isidor (il cuoco del ristorante comunitario) ci aveva fatto arrivare del futou; Caio e Mina hanno “uscito” dai loro zaini (sono arrivati dall’Italia da poco) pecorino e soppressata (e noi non abbiamo potuto fare a meno di notare che Caio, benché di Alba, non ha portato tartufi). Questa era la serata: “incontro tra due tradizioni culinarie”.
La vigilia del ballottaggio invece (forse la serata più riuscita), dopo un’amatriciana perfetta e un fritto misto alla piemontese, (ma anche prima e durante) ci siamo dati al Pastis. Il tema era: “tradizioni culinarie del Nord e del Sud Italia”. Oppure: “il trash”, non solo per il Pastis di dubbia qualità ma anche per la play-list che potete trovare riportata qui sotto:

1. Hanno ucciso l’uomo ragno – 883
2. Brutta – Alessandro Canino
3. Il cobra – Rettore
4. Il triangolo – Renato Zero
5. I like Chopin – Garbo (?)
6. Enola Gay – (?)
7. Sei un mito – 883
8. I will survive – Gloria Gaynor
9. Y.M.C.A. – Villane Peopole
10. I love you babe – Gloria Gaynor
11. Ramaya – Afrique Simone
12. Around the worl – Daft punk
13. You can’t hurry love – Diana Ross
14. Se m’innamoro – Ricchi e poveri

Ieri, dopo le notizie scoraggianti, non potevamo che darci al narghilè con tabacco alla mela (ovviamente dopo una padellata di fagioli alla Terence Hill in “Trinità”). Play-list:

1. Il rock del capitano Uncino – D.J. Francesco
2. Donna felicità - ?
3. Hot Stuff – Donna Summer
4. Supercafone – Piotta
5. Mary – Gemelli diversi
6. Un’estate al mare – Giuny Russo
7. Non tengo dinero – Righeira
8. L’estate sta finendo – Righeira
9. L’altra dei Righeira
10. Cicale – Heather Parisi
11. Let’s twis again – C.Checker
12. Maracaibo – Raffaella Carrà
13. Obsession – (?)
14. Candela – Noelia
(il trash ci perseguita)

Il tema era: “scopriamo nuove tradizioni culinarie” (insomma, avrete capito che il mangiare è un nostro chiodo fisso).
Oppure il tema poteva anche essere soggettivo: per Mina forse “Ma quando cazzo riuscirò a tornare in Italia?”; per Caio “quando ho fatto il colloquio di selezione per venire a lavorare qui avrei dovuto fare qualche domanda in più”; per Lina “dovevo fare la pasticcera”; per Mary “guardatemi come ballo bene”; per Leo “uffa non posso vedermi la Champions”; per me “ho fatto male a snobbare sempre Grande Fratello, Isola dei Famosi e La prova del cuoco”; per Yakou “Putain… la Cote d’Ivoire… tu vois?… un pays, deux presidents… djo…”.

1 commento:

  1. Ok, posto un commento con 5 mesi di ritardo....E ALLORA??? Mi dispiace un casino non aver letto tutto ciò prima...sono imperdonabile!!! Però volevo dire una cosa: fatevi una playlist decenteeeeee! Già la situazione era grigia...ma con certe canzoni uno pensa al cappio...:D

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